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Complimenti a Philippe, “enviedexister” che è stato eletto all’unanimità e vince un milione di crediti!
Metà dicembre 2010. Ero iscritto a Gleeden già da 8 mesi. Avevo vissuto una breve storia di 3 settimane subito dopo l’iscrizione che ha risposto a tutte le mie domande e dubbi. Sì, avevo proprio bisogno di un giardino segreto, un giardino fatto di complicità, di risate e degli sguardi teneri di un’altra...
Dopo altri quattro mesi di ricerche, incontrai Clarisse. Radiosa, col senso dell’umorismo, alla ricerca del suo giardino segreto e di un uomo che le permettesse d’illuminare di nuovo la sua vita senza mandare in aria la famiglia...ci siamo trovati.
Dopo tre giorni passati a parlare sul sito ci incontrammo. Non ci fu nessun bacio al primo appuntamento, ma nonostante ciò fu un momento fuori dal tempo, avevo il cuore che batteva all’impazzata e mi sentivo come un adolescente. Il bacio arrivò solo al 4° appuntamento...
A inizio gennaio dovevamo rincontrarci, ma ricevetti un messaggio: “non verrò”. La convinsi a vederci anche solo per pochi minuti per discuterne e lei mi disse che era incinta. Era il suo terzo figlio e non era previsto. Mi disse che preferiva finirla lì per paura che qualcuno, scoprendoci, avrebbe potuto mettere in dubbio la paternità di quella piccola creatura in arrivo. Anche se in realtà il dubbio non aveva ragione di esistere perché non eravamo ancora passati all’atto. Ero stordito, ma rispettai la sua scelta e mi eclissai. Per nove mesi continuai a sentirla. Poi a fine agosto mi arrivò un messaggio in cui c’era scritto: “Mio figlio è nato, stiamo bene.” Ero felice per lei, essendo padre di due bambini so bene che bel momento è.
Ma questa storia incompleta mi ossessionava in qualche modo e così decisi di chiamarla. Avevo un regalo per il piccolo e andai a trovarla il giorno dopo.
Appena lei aprì la porta una moltitudine di emozioni tornarono a galla. Il piccolino dormiva e gli altri erano a scuola. Dopo aver fatto quattro chiacchiere lei andò a preparare il caffé. Stavo lì a fantasticare così la raggiunsi in cucina, misi le mani sui suoi fianchi, lei si girò e ci baciammo come la prima volta. Presi dalla passione, finimmo sul divano e con la coda dell’occhio guardai fuori e vidi una macchina di una società e dissi:
- Tuo marito lavora per l’Enel?
- Sì, perchè?
- È arrivato!
Era impossibile uscire ormai, non avevo via di scampo! Lei filò in cucina e si riabbottonò la camicetta, io mi sedetti sul divano e cercando di riprendere il fiato afferrai il regalo che avevo portato. Lui entrò, lei lo accolse con un bacio dicendo: “Tesoro ti presento Philippe, un vecchio collega, è passato a portare un pensierino per il piccolo.” Lui mi strinse la mano calorosamente e parlammo della gravidanza, del parto, delle infermiere e degli altri figli. Poi me ne andai, tornai in macchina e ripensai alla catastrofe sfiorata ma ero felice come non mai. Sapevo che ci saremmo rivisti e che avremmo riso a lungo ripensando a questo aneddoto che per fortuna si concluse con un lieto fine.
Con questo aneddoto vorrei cogliere l’occasione per ringraziarvi delle belle storie che il vostro sito dà l’opportunità di avere, proprio come quella che sto vivendo attualmente con la mia Clarisse...è un vero piacere poterla condividere.
