Perché il tradimento aiuta la coppia ufficiale a durare, e perché la coppia ufficiale non lo ammette

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categoria: Attualità

Perché il tradimento aiuta la coppia ufficiale a durare, e perché la coppia ufficiale non lo ammette

Parliamo di infedeltà con Gemma...

"Voi riterreste possibile indossare lo stesso vestito per tutta la vita o per venti, trenta, cinquant’anni, o lo stesso paio di scarpe, o mangiare lo stesso cibo a colazione, pranzo e cena?"

Elogio del tradimento, pag. 21, cap. 1, “Il tradimento della pratica del tradimento: la coppia fedele a stessa”.

Niente può far più bene alla coppia dell’esercizio di una o più segretissime infedeltà. Perché la coppia man mano che il tempo passa diventa suo malgrado una sorta di casa di cui si conosce già ogni angolo, e dalla quale si è impossibilitati ad uscire ufficialmente, anche solo per una fugace evasione: la coppia esclusivistica e fidelistica, che è la più diffusa, si basa infatti sul patto di reciproca ed esclusiva fedeltà.

La rinuncia alla libertà che ci impegniamo a garantire accoppiandoci stabilmente è insita nella costituzione stessa della coppia. Magari amiamo ancora quella persona che abbiamo scelto fra tutte quelle possibili per starci accanto, ma la amiamo di un amore ormai tranquillizzato, non ci batte più il cuore quando la vediamo, lo stomaco non ci si raggroviglia come un pugno chiuso, non ci interessa più di farci vedere al nostro meglio, non viviamo più quel timore, che è anche un emozionantissimo piacere, di non sapere come andrà a finire se ci faremo avanti.

Insomma la coppia, che sembra dare tanto in termini di umana remunerazione, che permette di non sentirsi soli come lupi nelle steppe, che fa procreare figli ed edificare giorno dopo giorno stabili mattoni di un futuro condiviso, è però quel luogo in cui già si sa come andrà a finire: io starò con te e tu starai con me. Punto. E se da una parte è vero che questo per molti è rassicurante, dall’altra questa prevedibilità delle cose è, troppo spesso, mortifera. Gli esseri umani sono animali istintivi e curiosi, lo stesso amore nasce come attrazione nei confronti di una creatura che ci è estranea, come brama di conquista di una persona che titilla la nostra fantasia e i nostri desideri, che non conosciamo nell’intimità e nella quotidianità.

Essere infedeli nei confronti del partner che da incantevole sconosciuto è ormai diventato il nostro pantofolaio compagno di vita da mesi o anni è quindi l’unica possibilità che abbiamo di rivivere ancora le meravigliose sensazioni del flirt pur stando in coppia: un po’ come un cane ringagliardito da una corsa senza guinzaglio né padrone in un parco, libero di godersi il sole sul muso e il vento nel mantello, saremo infinitamente più felici quando torneremo al talamo di coppia dopo esserci concessi una deliziosa, privatissima, preziosissima infedeltà. Saremo più amorevoli verso il nostro partner, perché la nostra innata sete di qualcosa di assolutamente nuovo sarà stata soddisfatta, perché ci saremo messi in gioco e avremo vinto, perché sapremo di esserci regalati qualcosa di cui avevamo desiderio e perfino indicibile diritto, ma che il nostro partner non avrebbe mai potuto darci, essendo per noi impossibile guardarlo come una persona da conoscere e da conquistare, dato che questo è già avvenuto in passato. San Tommaso d’Aquino scrisse: “Togliete il pozzo nero e il castello diventerà un luogo maleodorante”, e non è difficile capire come il pozzo nero sia l’infedeltà e il castello la coppia di coniugi. Ed è sempre questa frase che ci permette di arrivare al punto successivo: perché l’infedeltà, che permette di sopravvivere alla noia a coppie, che se abbandonate a se stesse magari prima o poi decreterebbero la propria fine, è dalla stessa coppia accusata d’essere il suo principale nemico?

Succede questo perché ammettere che l’infedeltà sia necessaria a supportare o a sopportare la fissità immobile della coppia vorrebbe dire riconoscere che la coppia non sia un luogo bello nel quale stanziare, magari non in assoluto, ma in certi momenti, in certi giorni, in certi periodi. Un po’ come succede quando non ammettiamo i nostri difetti ma cerchiamo di nasconderli a noi stessi e agli altri, così i membri di una coppia non riconosceranno mai (se non con se stessi, individualmente) che l’infedeltà è una piacevolissima via di fuga temporanea da quella cristallizzazione dell’esistenza che diventa permanere in una situazione a soli due che sono sempre gli stessi. Jean Genet scrisse che chi non ha mai provato l’estasi del tradimento non sa nulla dell’estasi, e aveva ragione. Ma non ditelo se siete in coppia, il vostro partner non vi darà mai ragione! Rivelatelo soltanto a voi stessi, quando avrete tra le mani il vostro ancora inesplorato oggetto d’amore esterno alla coppia, e godetevi quell’estasi sublime.

Gemma Gaetani