Gelosia: la tua più acerrima nemica

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categoria: Attualità

Gelosia: la tua più acerrima nemica

Io geloso? Mai! La gelosia è sempre difficile da evitare, specialmente quando si parla di infedeltà poiché vanno di pari passo. Paradosso? Mica tanto. Prima o poi tutti gli infedeli ci si devono confrontare. C’è quella dell’altro, se l’affair viene scoperto, e la propria, gelosi di rimando. A volte è inevitabile, e a volte può diventare una maledizione per la coppia, soprattutto se sfocia nella paranoia. Esiste un modo per prevenirla, sgonfiarla e liberarsene? Sì, c’è e ve lo spiego.

È possibile amare senza essere gelosi? Il poeta francese Christian Bobin diceva che «niente assomiglia di più all’amore e niente è a questo più contrario». Nella vita, il risultato di “me più te” non sarà mai “uno”. La complicità esclusiva con qualcuno è un fantasma che ci rimanda inconsciamente all’infanzia, alla relazione con nostra madre, quando eravamo al centro di tutte le attenzioni. Il problema è che alcuni di noi sono rimasti bambini, e questo complica certe dinamiche delle loro vite da adulti.

Quindi, se si inizia ad andare in depressione o – peggio – a provare istinti omicidi verso il partner quando questo rientra a casa un po’ più tardi la sera, o se indossa una gonna più corta del solito, è il momento di fare un passo indietro e porsi delle domande. Per prima cosa, bisogna accettare l’idea che non siamo l’unico e solo punto attorno a cui ruota la vita dell’altro (e visto che avete un profilo su Gleeden capite bene di che cosa sto parlando). Convincetevi che, se il partner cerca di affermare la propria personalità fuori dalla coppia, o se inizia ad interessarsi a qualcun altro, non è sicuramente per questo che perderete il suo amore. Anche se sembra scontato, è meglio puntualizzarlo.

È anche possibile non provare alcuna gelosia. E quando è così, il difficile è accettare quella dell’altro. Il geloso è convinto che le sue “scenate” debbano essere interpretate come una prova d’amore quando, di fatto, saranno invece subite come un’aggressione. Sarà questo il motivo per cui, nei film o a teatro, il personaggio geloso è sempre quello più ridicolo? Come uscirne allora?

Il senso di abbandono, di umiliazione, di sentirsi esclusi ha spesso radici profonde. Per capire la gelosia, bisogna tornare indietro all’infanzia e cercare di comprendere le ragioni di questi sentimenti inconsci. In un secondo momento, bisogna interrogarci su che cosa si fonda la nostra coppia. Il geloso, spesso, non riesce a vedere il motivo per cui l’altro rimane al suo fianco. Teme costantemente potenziali rivali e vive nell’angoscia perpetua di perderlo. In questo caso è necessario ritrovare la fiducia nell’altro e nella coppia, in quello che l’ha resa e la rende unica. Qualora questo non basti, vedere un terapista è sempre una buona idea. Un percorso comportamentale e cognitivo può aiutare a comprendere le ragioni di questa gelosia compulsiva. Il binomio “attaccamento-gelosia” può essere “riprogrammato”. L’impulso di esercitare il controllo sull’altro è spesso rivelatore di una dipendenza affettiva. Il terapista guiderà il geloso verso l’autonomia e gli insegnerà a riguadagnare fiducia in se stesso. Spesso la causa scatenante della gelosia è il non sentirsi all’altezza dell’altro: allora bisognerà lavorare sull’affermazione di sé, in modo da convincersi di meritare davvero la persona al nostro fianco.

Gli psicologi hanno individuato tre forme diverse di gelosia: competitiva, delirante e proiettata.

La gelosia competitiva
È la più comune e la più frequente. Si può far risalire al complesso di Edipo, quando vedevamo in uno dei genitori un ostacolo verso quello di sesso opposto. Percepiamo il rivale come una versione migliorata di noi stessi, ma anche come qualcuno di totalmente opposto. In questo confronto, ci sentiamo inferiori e temiamo di non poter vincere.

La gelosia delirante
Nel quadro della gelosia delirante, che diventa una vera e propria patologia, il geloso è costantemente convinto che l’altro lo tradisca e, nei suoi deliri, cerca continue prove di questa colpevolezza. Impossibile da far ragionare, il geloso delirante si riconosce da tre comportamenti chiave:
1. Sorveglia continuamente la persona amata, monitorandone soprattutto gli orari.
2. Cerca di isolare il partner allontanandolo dalla sua famiglia e dai suoi affetti e ne controlla costantemente le comunicazioni (telefono, email, social media).
3. Abusa spesso il partner con commenti inappropriati, negativi, umilianti, nel tentativo di manipolarlo e stabilire una relazione di dipendenza psicologica.

Attenzione! Questo tipo di gelosia è particolarmente pericolosa: mette a rischio l’integrità psicologica della persona che ne soffre ed è una minaccia per la persona al suo fianco. Se notate questo tipo di comportamento nel vostro partner… è brutto da dire, ma… mettetevi subito in salvo!

La gelosia proiettata
Mettiamola così: non importa che voi siate al vostro 47esimo incontro su Gleeden, siete lo stesso capaci di fare una scenata al vostro partner se gli arriva un messaggino dopo mezzanotte. Scenario decisamente plausibile, poiché la gelosia proiettata non è altro che un riflesso del proprio senso di colpa verso l’altro. Chi non sa accontentarsi di una sessualità monogama immagina, ovviamente, che anche l’altro abbia i suoi stessi impulsi. Il geloso, in questo caso, è colui che, invece di assumersi le proprie responsabilità, le proietta sull’altro nel tentativo di evitare il senso di colpa.

Ebbene sì, si può essere gelosissimi e infedeli seriali allo stesso tempo. Spesso anche di più. Preoccupati?