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Nell’epoca in cui proprio non si riesce a rimanere soli a causa dei numerosi mezzi messi a disposizione dalla tecnologia: telefoni cellulari, internent, facebook, messaggini vari, la paura più grande sembra essere diventata quella di rimanere single, di non avere un compagno con cui dividere la vita.
La coppia diviene cosi una specie di rifugio da un tormento interno che non riusciamo a placare. E quando le cose non vanno bene le trasciniamo fino allo sfinimento sempre per la classica paura di non farcela da soli.
La paura fa sì che la persona con cui stiamo diventi tutto il nostro mondo, viviamo per lui o lei, costruiamo il presente e il futuro intorno a quella persona. Prende il posto che solo noi dovremmo occupare nella nostra vita. E quando finisce cosa succede? Ci sentiamo persi, vuoti, senza una ragione per continuare.
Se ci fermiamo un attimo a pensare ci accorgiamo che è davvero ridicolo rinunciare a vivere per qualcuno che ci ha lasciati, ma si sa che in amore non si ragiona con la testa.
La soluzione da prendere è una sola: non vivere per una persona, ma piuttosto vivere per se stessi. Non avremo che da guadagnarci. Il mondo non ci cadrà addosso se lui o lei ci lascerà. Saremo più forti e sereni nell’affrontare quello che prima ritenevamo una grave catastrofe. Questo non significa rimanere soli per tutta la vita, al contrario significa trovare in tutti quelli che ci circondano un pezzo che sia adatto a noi.
È per questo che il concetto di coppia dovrebbe essere rivisto, perché nessuna coppia è eterna, nessun amore dura per tutta una vita, ma noi sì, siamo la costante della nostra vita e dovremmo viverla con al centro noi come protagonisti, attori unici del nostro film unico. Solo facendo questo potremmo non temere mai più la solitudine.
